Domenica mattina, camminando con Aura lungo il fiume Oglio, ormai di fronte alla Chiesa di Santa Maria Assunta, ci siamo imbattuti nel passato di Palazzolo. Il sorriso accompagnato dalla sorpresa ha fatto da cornice ai nostri sguardi. Due bambini camminando sulla passerella che si collega alla chiesa si tuffavano nel fiume. Sarà bene che mi spieghi meglio: il ponticello che collega le due sponde del fiume è costituito ai due lati da archi e all’interno di questi inferiate precludono ogni arrampicata… i due intraprendenti partivano dalla sponda rialzata e invece di discendere i gradini camminavano sul cornicione della passerella e senza la minima esitazione si gettavano nell’acqua. La corrente li portava via e l’esclamazione allarmata di Aura “ma come fanno a risalire?” è stato l’esatto pensiero che mi ha attraversato mentre il fiume li trascinava. Li vedevamo allontanarsi, la corrente sembrava li portasse troppo lontano, ma appena oltre il ponte Romano che collega mura alla piazza ecco i gradini, ancora di salvataggio di quelle due piccole figure. Li scorgevamo salire le scale, pronti a correre scatenati e a torso nudo, con ai piedi scarpe da ginnastica, per prepararsi ad un altro tuffo nel passato. La storia non è fatta solo di monumenti e costruzioni ma di un eco di gesti che accompagnano i ragazzi negli anni. Mia madre mi diceva che da ragazzina anche lei si buttava nel fiume, facendosi trasportare dalla corrente per poi percorrere a ritroso la strada che l’avrebbe portata ad un altro salto, ad un’altra emozione. Guardare nella finestra del tempo attraverso i libri mi ha sempre annoiato ma affacciarmi davanti ai piccoli cenni di un passato che, nonostante tanti anni, si ripete, mi lascia spettatore di una realtà che si tinge di ricordo. Stringo forte le mani di Aura e lei attraverso quegl’occhi furbeschi mi risponde “Lo Facciamo?”. Eccoci lì, pronti al tuffo dal cornicione della passerella, 7 metri ci dividono dal fiume che sotto ci aspetta.
Oggi anche noi ci facciamo trasportare insieme ad altre migliaia di corpi nella storia di Palazzolo, l’acqua è fredda ma ha il sapore di una storia meravigliosa nella quale ci immergiamo.
di Michele
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